venerdì 10 luglio 2015

TERRORIZZIAMOCI PER LUI.

Nelle ore immediatamente successive al cataclisma che ha sconvolto la provincia di Venezia, i siti di informazione sono ricchi di videoriprese degli abitanti della zona che si sono visti piombare addosso - in una zona (il veneziano), una Regione (il Veneto), un Paese (l'Italia) e un Continente (e vabbé) che non sono noti per tali fenomeni meteo violenti - nientemeno che un tornado classificato poi come F3/F4.
Da ciò a cui è dato assistere nei video, prevale lo sgomento per una situazione del tutto imprevista, sconvolgente, fuori da ogni schema di esperienza vissuta ma vista solamente al cinema o in televisione.
Ma imprevista. Soprattutto si tratta di una situazione IMPREVISTA.

Più di tutti mi ha colpito - e tantissimo - il video seguente (ma per ragioni che non sono affatto allineate con il commentario vigente), un video che va osservato attentamente in tutta la sua durata, magari più di una volta e badando molto bene all'audio:



Quel che desumo dal filmato è:

  • un padre (alla guida dell'auto) e sua figlia (che sta riprendendo) vengono sorpresi dall'arrivo inaspettato di un tornado; è evidente, si tratta di un enorme tornado, e nel 2015 praticamente chiunque ne conosce (anche solamente per sentito dire) gli effetti, sa che i tornado uccidono, che i tornado seguono una traiettoria imprevedibile da terra, che i tornado sono pericolosissimi anche a centinaia di metri di distanza a causa degli oggetti (anche pesantissimi) risucchiati e scagliati dalla forza del vento;
  • anzichè girare la testa al ciuccio e porre una debita distanza tra sè, SUA FIGLIA e il micidiale fenomeno naturale, il Fenomeno Alla Guida ignora bellamente gli inviti e le paure dell'anzidetta figlia continuando ad avanzare;
  • nel procedere in maniera tetragona e del tutto sconsiderata (per un padre, perlomeno), il guidatore (e va beh, dài, ometto gli aggettivi da adesso in poi, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa) inveisce e bestemmia contro i più assennati automobilisti che lo precedono per la strada, che stanno incomprensibilmente (per lui) rallentando,;
  • il Nostro eroe spiega al minuto 0:19 al colto e all'inclita le sue geniali intenzioni: PASSARE ALLA SINISTRA del tornado, accelerando all'impazzata per sgusciare di striscio e metterlo così in quel posto a una delle manifestazioni più mortali che esistano in natura. Il Tizio gioca quindi nè più nè meno che alla roluette russa con la vita sua e di sua figlia (e c'è stato nello stesso momento e nella stessa zona chi infatti non ha avuto fortuna, ed è morto a causa di quello stesso tornado, magari mentre scappava SERIAMENTE);
  • spazientito per la prudenza fuori luogo manifestata dall'auto prima di lui, il Tizio tenta di mettere in pratica il suo astutissimo stratagemma accelerando e sorpassando col motore imballato, SEMPRE DIRIGENDOSI VERSO IL TORNADO, in un turbinìo di detriti che colpiscono la vettura e ricoprono la superficie stradale (e vai a frenare in sicurezza in quelle condizioni);
  • quando - proprio costretto dal destino cinico e baro - si avvede che la Natura e le sue manifestazioni sono ASSAI più soverchianti, solo allora, mentre il tornado gli ha sbarrato la strada con una velocità IMPREVISTA svellendo rami, sventrando case e scoperchiando capannoni, solo allora dicevo il Genio al volante rallenta, frena a un centinaio di metri dal vortice e - infine - retrocede. Però lo fa con una lentezza da sfida all'OK Corral, giusto per fargliela vedere al tornado chi è il più forte, che lui alla fine DEVE PASSARE.

Ora, non so a voi, ma a me questo video FA TERRORE. Un terrore intimo, persistente, pervasivo.

Perchè se questo mostro (ops, mi è scappato) non si ferma NEPPURE DAVANTI A UN TORNADO IN PIENA REGOLA, che cosa mi fa pensare che si fermerebbe, che rallenterebbe, che porrebbe in atto ogni misura di ragionevole cautela mentre guida la sua fottutissima autovettura, ritrovandosi davanti un ciclista, un pedone, una madre con carrozzina in modo (da lui) IMPREVISTO?

Se quella nel video è la reazione davanti a un fenomeno SICURAMENTE MORTALE, che lascia notoriamente pochissimo scampo, come si comporterebbe quel mostro nella normalità di una giornata da sole, nel pieno godimento della sua sicumera, sulla sua tranquillizzante strada quotidiana, mentre se ne torna a casa da quella figlia che stava quasi per ammazzare?

Quello nel video è l'atteggiamento venefico e antisociale di chi, una volta che si mette alla guida di un'automobile, deve avanzare nonostante tutto e tutti perchè quella è la sua Missione Divina, il suo obiettivo al mondo per quel giorno e per un'intera vita.
E' l'atteggiamento di chi protesta contro la chiusura di una strada, per poche decine di minuti, a favore di una manifestazione sportiva, sia essa podistica o ciclistica, di adulti o bambini.
Non conta più nulla, neppure la stessa esistenza o anche solo l'incolumità propria e dei propri cari. Non esistono cataclismi, vigili urbani, limiti di velocità o autovelox che tengano: si DEVE avanzare.
Filippo Tommaso Marinetti e la sua accolita di drogati se fossero ancora vivi ne sarebbero orgogliosissimi. Il loro pattume è alfine servito a qualcosa.

Ma il terrore vero, scuro, oleoso, permeante e appiccicoso mi proviene dalla CERTEZZA che di simili elementi tossico-nocivi sulle nostre strade è pieno, e magari di età così giovane da non avere neppure una figlia che dal sedile del passeggero richiami al senno e implori di allontanarsi.

E allora a giocare con la roulette russa siamo noi ciclisti, noi pedoni, noi che attraversiamo la strada con la carrozzina.