giovedì 14 giugno 2012

TERZA CRITICAL MASS DIGITALE


Questo blog supporta l'iniziativa "Salvaiciclisti" di Paolo Pinzuti.

In occasione della Terza Critical Mass digitale, quindi, mi associo alla pubblicazione della seguente lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Monti:


Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Prof. Mario Monti,
Abbiamo molto apprezzato la nota con cui Lei il 14 maggio scorso ha dato sostegno alle istanze della campagna #salvaiciclisti sottolineando i vantaggi economici derivanti dall’uso della bicicletta in ambito urbano e definendo la bicicletta come “mezzo di trasporto “intelligente”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia a livello economico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto non meno rilevante, per la salute degli individui.”
Infatti, in questo periodo di crisi economica, per ridurre i costi derivanti dalla mobilità, molte persone fanno sempre più ricorso all’uso della bici, anche per andare al lavoro.
Purtroppo nel nostro Paese coloro che decidono di utilizzare la bici per recarsi al lavoro, si trovano a confrontarsi con una legislazione che, non solo non incentiva, ma addirittura penalizza chi utilizza questo mezzo di trasporto. In Italia, in caso di sinistro durante il percorso casa-lavoro effettuato in bicicletta, l’INAIL riconosce al lavoratore lo status di “infortunio in itinere” “purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l`utilizzo era davvero necessario” [nota INAIL].
Mentre nel resto d’Europa l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro è sistematicamente incentivato e promosso, in Italia il lavoratore che decide di spostarsi senza inquinare e senza creare traffico, non solo non riceve alcun incentivo, ma deve farlo a proprio rischio e pericolo e senza tutele.
Allo scopo di mettere fine a questo anacronismo è in corso una campagna promossa dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) che chiede la modifica dell’art. 12 del D.Lgs. 38/2000 e di aggiungere al testo attuale la frase: “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico”, esattamente come previsto per il lavoratore che si reca al lavoro a piedi.
La proposta della FIAB ha già raccolto oltre diecimila firme e ricevuto parere favorevole da parte di ben tre Regioni, tre Province e sedici Comuni tra cui Milano, Bologna e Venezia che ravvisano grande imbarazzo nel chiedere ai concittadini e ai propri dipendenti di usare la bicicletta senza poter garantire nel contempo adeguate tutele.
Con la presente chiediamo a Lei, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e ai Presidenti di Camera e Senato di voler intervenire al più presto per porre fine a questa discriminazione che non ha eguali in Europa e di accogliere questa proposta di modifica legislativa.
Per ulteriori informazioni sul tema dell’infortunio in itinere per il pendolare in bicicletta, Le segnaliamo il sito internet www.bici-initinere.info che è stato predisposto allo scopo di diffondere consapevolezza rispetto a questa campagna.
Confidando in una sua pronta risposta e auspicandoci condivisione nel merito,
cogliamo l’occasione per salutarla cordialmente
#salvaiciclisti
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Se anche tu ritieni che chi si reca al lavoro in bicicletta non debba essere vittima di discriminazioni invia questa lettera direttamente al Presidente del Consiglio, al Ministro competente e ai Presidenti di Camera e Senato: e.olivi@governo.it; gabinettoministro@mailcert.lavoro.gov.it; fini_g@camera.it; schifani_r@posta.senato.it.
Inoltre puoi contribuire alla diffusione di questa iniziativa attraverso il tuo blog, il tuo sito internet oppure attraverso il tuo account di Facebook o di Twitter.

mercoledì 13 giugno 2012

CORSICA 2012 - PIANIFICAZIONE

E dopo un paio di aggiustamenti ho risistemato anche la pianificazione delle tappe del CorsicaTour 2012, che andavano adattate alla nuova data di partenza del 18 giugno.
I collegamenti per Bastia, infatti, sono grosso modo aperiodici anche in questa stagione, e allora bisogna sapersi organizzare.
Con un guizzo atletico dei miei tre neuroni (che però solitamente lavorano a turno), mi sono accorto all'ultimo che lo spostamento della data dal 8 al 18 giugno comporta anche il cambiamento della compagnia di navigazione (da Moby a Corsica Ferries), e quindi anche lo spostamento del porto di partenza (da Genova a Savona)...... già mi vedevo giungere a Genova e NON TROVARE LA NAVE ALL'IMBARCO.... Ho dovuto pertanto riaggiustare tutti gli orari di partenza treno+bici, soprattutto perché (giusto per aggiungere una ulteriore fettina di culo alla faccenda) NON TUTTI i treni sulla linea per Genova ammettono a bordo bici montate (gli Intercity le ammettono, ma smontate e contenute in una sacca con tanto di dimensioni massime), e quelli che le ammettono (rimangono perciò i regionali e gli interregionali) non sono frequenti. L'unica combinazione cabalistica risultante dall'incrocio di tutte le incognite dell'equazione è il treno Interregionale veloce da Pavia delle 14.59, che mi porta direttamente a Savona alle 17.00. Dopodiché segue una allegra scampagnata di 7 km lungo la Via Aurelia per raggiungere il Porto di Vado Ligure.

Quanto alla pianificazione delle tappe, mi sono deciso a tagliare il "ditone" (Ile de Corse). Risparmio due giorni, confido nel fatto che il resto dell'Isola merita altrettanto. (in bici non ti puoi permettere tutto, devi scegliere cosa vedere ed ogni scelta equivale a una rinuncia).
In compenso, sempre grazie alle enciclopediche informazioni fornite della impagabili mappe Velomap, ho scoperto nuovi punti di appoggio secondari, che possono sempre tornare utili in emergenza, se magari scoppio in anticipo su una tappa e mi devo fermare prima, cose così.

E a proposito di scoppiare, cominciano a fare capolino le prime previsioni meteo per la prossima settimana. Caldazzo. Caldazzo per l'intero periodo...

Stasera monto le sacche e la borsa da manubrio, domani ultima prova su strada con calibrazione del diametro ruota sul ciclocomputer.

Nei prossimi giorni rimane da fare l'ultima spesa prima della partenza, con le scorte per i pasti dei primi giorni (soprattutto la prima colazione: durante la giornata magari ci si può arrangiare anche brucando erba, muschio e licheni, ma la prima colazione è sacrosanta e inderogabile).

Per adesso è tutto. Alla prossima.

domenica 10 giugno 2012

PREPARAZIONE PER LA CORSICA - LA BICI (CONT...)

Un pezzo alla volta sto andando avanti.

Nei ritagli di tempo, spessissimo alla sera (con grave nocumento per le ore di sonno notturno e la precisione delle operazioni, dato il buio).

Ho finalmente installato il portapacchi anteriore Tubus Ergo, ri-acquistato nuovo dopo le vicende già narrate nel precedente post, e le coperture da viaggio Vittoria Randonneur, con alle spalle la Transardinia Northeast dell'anno passato e ancora praticamente nuove:


Anche il portapacchi posteriore ha ripreso il suo posto, dopo un accurato check visivo anche lui non mostra alcun segno di cedimento (apparente), dopo circa 1.400 km di viaggio nel triennio precedente.


Dopo aver risolto alcuni dubbi esistenziali ho infine preso la decisione di partire con i pedali automatici, per la prima volta in un viaggio di più giorni, staremo a vedere cosa succederà.


Tanto per indossare la cintura con le bretelle, ho anche deciso di sopportare un piccolo aumento di peso e portarmi pure i pedali classici, nel caso l'esperimento non riesca tanto bene... La mia maggiore preoccupazione a tale riguardo sono infatti i tratti in salita (che non mancheranno), e per i quali sono sì utili i pedali automatici, ma in caso di brusco rallentamento mi serve il piedino agile da rimettere per terra. Chissà.

Per la pianificazione sto nel frattempo esplorando l'intero scibile delle mappe opensource, grandissime opere nata dall'iniziativa di privati e ricavate dal progetto Openstreetmap. Ho prediletto le mappe della Corsica pubblicate dal sito Openmtbmap/Velomap, autentici capolavori ideati - sembrerebbe - dalla stessa persona o gruppo di persone, e che si spingono a segnalare in dettaglio i punti ove trovare acqua potabile nei tratti più sperduti, e altre sorprese simili. Credo che, se funzionano bene, al mio ritorno non esiterò a lasciare una donazione. Rimangono da fare gli esperimenti di caricamento sul Garmin GPSMAP 60CSx, e verificarne la funzionalità. Resta comunque ferma la mappa cartacea.

Sto allestendo il "flightdeck" sul manubrio, e ho constatato che ci sta tutto, incluso il supporto per una torcia elettrica ed il supporto per la fotocamera/videocamera (recente acquisto da un rivenditore inglese su eBay).



In ossequio al principio escursionistico del "multiple use", la stessa torcia elettrica una volta rimossa dalla bici farà da illuminazione per il campeggio la sera. Infatti:

W = X/Y

dove "W" è il peso totale trasportato, "X" è il numero di oggetti trasportati, e "Y" è il numero di utilizzi diversi per oggetto. Semplificando:

1 oggetto x [(Y>1) utilizzi differenti] = risparmio di peso.

NOTA BENE: qualora i matematici della domenica trovassero qualcosa da eccepire sulla correttezza sintattica dell'espressione sopra riportata, si accomodino pure fuori dal presente blog....

Per illuminare l'interno della tendina ho trovato l'oggetto più carino della Terra:



una lampadina a forma di...... lampadina, ma a LED, a luce diffusa, leggerissima, alimentata da una pila stilo e dotata di moschettoncino per appenderla. Funziona con due luminosità differenti, una meno potente per risparmiare batteria.

Sto anche facendo scorta di intrugli e diavolerie energetiche per le situazioni di emergenza:

Magari non garantiscono che abbiano anche un buon sapore, ma quantomeno promettono di tirarti fuori da una crisi ipoglicemica negli ultimi 20 km.

Rimane da pensare alle borse, ed al loro contenuto... mancano otto giorni.

PS: a proposito.... ma che tempo farà il giorno della partenza?