Un pezzo alla volta sto andando avanti.
Nei ritagli di tempo, spessissimo alla sera (con grave nocumento per le ore di sonno notturno e la precisione delle operazioni, dato il buio).
Ho finalmente installato il portapacchi anteriore Tubus Ergo, ri-acquistato nuovo dopo le vicende già narrate nel precedente post, e le coperture da viaggio Vittoria Randonneur, con alle spalle la Transardinia Northeast dell'anno passato e ancora praticamente nuove:
Anche il portapacchi posteriore ha ripreso il suo posto, dopo un accurato check visivo anche lui non mostra alcun segno di cedimento (apparente), dopo circa 1.400 km di viaggio nel triennio precedente.
Dopo aver risolto alcuni dubbi esistenziali ho infine preso la decisione di partire con i pedali automatici, per la prima volta in un viaggio di più giorni, staremo a vedere cosa succederà.
Tanto per indossare la cintura con le bretelle, ho anche deciso di sopportare un piccolo aumento di peso e portarmi pure i pedali classici, nel caso l'esperimento non riesca tanto bene... La mia maggiore preoccupazione a tale riguardo sono infatti i tratti in salita (che non mancheranno), e per i quali sono sì utili i pedali automatici, ma in caso di brusco rallentamento mi serve il piedino agile da rimettere per terra. Chissà.
Per la pianificazione sto nel frattempo esplorando l'intero scibile delle mappe opensource, grandissime opere nata dall'iniziativa di privati e ricavate dal progetto Openstreetmap. Ho prediletto le mappe della Corsica pubblicate dal sito Openmtbmap/Velomap, autentici capolavori ideati - sembrerebbe - dalla stessa persona o gruppo di persone, e che si spingono a segnalare in dettaglio i punti ove trovare acqua potabile nei tratti più sperduti, e altre sorprese simili. Credo che, se funzionano bene, al mio ritorno non esiterò a lasciare una donazione. Rimangono da fare gli esperimenti di caricamento sul Garmin GPSMAP 60CSx, e verificarne la funzionalità. Resta comunque ferma la mappa cartacea.
Sto allestendo il "flightdeck" sul manubrio, e ho constatato che ci sta tutto, incluso il supporto per una torcia elettrica ed il supporto per la fotocamera/videocamera (recente acquisto da un rivenditore inglese su eBay).
In ossequio al principio escursionistico del "multiple use", la stessa torcia elettrica una volta rimossa dalla bici farà da illuminazione per il campeggio la sera. Infatti:
W = X/Y
dove "W" è il peso totale trasportato, "X" è il numero di oggetti trasportati, e "Y" è il numero di utilizzi diversi per oggetto. Semplificando:
1 oggetto x [(Y>1) utilizzi differenti] = risparmio di peso.
NOTA BENE: qualora i matematici della domenica trovassero qualcosa da eccepire sulla correttezza sintattica dell'espressione sopra riportata, si accomodino pure fuori dal presente blog....
Per illuminare l'interno della tendina ho trovato l'oggetto più carino della Terra:
una lampadina a forma di...... lampadina, ma a LED, a luce diffusa, leggerissima, alimentata da una pila stilo e dotata di moschettoncino per appenderla. Funziona con due luminosità differenti, una meno potente per risparmiare batteria.
Sto anche facendo scorta di intrugli e diavolerie energetiche per le situazioni di emergenza:
Magari non garantiscono che abbiano anche un buon sapore, ma quantomeno promettono di tirarti fuori da una crisi ipoglicemica negli ultimi 20 km.
Rimane da pensare alle borse, ed al loro contenuto... mancano otto giorni.
PS: a proposito.... ma che tempo farà il giorno della partenza?
Cacchio che bello! Mi parevi ben attrezzato!!
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