Nella mia esperienza di ciclista, ho sempre avuto una certa difficoltà ad alimentarmi "in corsa", ovvero senza smettere di pedalare e/o sotto sforzo, in tutte quelle circostanze che lo richiedevano (in viaggio, oppure tornando da lavoro, in allenamento, in gara). Per dirla meglio, ho sempre trovato qualche difficoltà a farlo senza soffocare, masticando E ANCHE respirando.
E questo ha sempre costituito un handicap notevole, perchè è importantissimo assicurarsi un'alimentazione costante soprattutto sulle lunghe distanze, mangiando quel che ti porti dietro (tipicamente barrette o poco altro).
Il proverbio, diffusamente ribadito dal Cittì Cassani, è quello di "bere prima di avere sete, mangiare prima di avere fame": se provi una qualsiasi di queste sensazioni, è già troppo tardi e la cotta è in arrivo.
Ora, la fuliminazione mi è giunta osservando, oziosamente stravaccato sul divano di casa, un occhio chiuso e uno aperto, l'ultimo Giro d'Italia.
Probabilmente esiste da qualche parte anche una registrazione di un gesto, rapido e fugacemente inquadrato dalle telecamere sulle moto, fatto da Primoz Roglic della Jumbo-Visma, poi arrivato terzo.
Il nostro, con perizia consumata, arrivato il momento dedicato all'alimentaizone afferrava una barretta, la spezzava in due dopo averla scartata, e si infilava le due metà una per ciascuna guancia.
L'effetto finale, ripeto: ripreso per una manciata di secondi, era quella di un criceto che fa le scorte. Ma prima di staccare l'inquadratura si vedeva benissimo che, una volta terminata la manovra, con tutta calma iniziava la fase di masticazione lenta, e altrettanto lenta deglutizione, a tutto favore della respirazione.
Beh, che ci si creda o no ho provato anch'io e funziona, sia in allenamento che in gara, e una volta ovviato a questo problemino il mio divertimento è ulteriormente aumentato.
Ma non credo di essere ancora pronto per arrivare terzo in classifica generale al Giro.
Il proverbio, diffusamente ribadito dal Cittì Cassani, è quello di "bere prima di avere sete, mangiare prima di avere fame": se provi una qualsiasi di queste sensazioni, è già troppo tardi e la cotta è in arrivo.
Ora, la fuliminazione mi è giunta osservando, oziosamente stravaccato sul divano di casa, un occhio chiuso e uno aperto, l'ultimo Giro d'Italia.
Probabilmente esiste da qualche parte anche una registrazione di un gesto, rapido e fugacemente inquadrato dalle telecamere sulle moto, fatto da Primoz Roglic della Jumbo-Visma, poi arrivato terzo.
Il nostro, con perizia consumata, arrivato il momento dedicato all'alimentaizone afferrava una barretta, la spezzava in due dopo averla scartata, e si infilava le due metà una per ciascuna guancia.
L'effetto finale, ripeto: ripreso per una manciata di secondi, era quella di un criceto che fa le scorte. Ma prima di staccare l'inquadratura si vedeva benissimo che, una volta terminata la manovra, con tutta calma iniziava la fase di masticazione lenta, e altrettanto lenta deglutizione, a tutto favore della respirazione.
Beh, che ci si creda o no ho provato anch'io e funziona, sia in allenamento che in gara, e una volta ovviato a questo problemino il mio divertimento è ulteriormente aumentato.
Ma non credo di essere ancora pronto per arrivare terzo in classifica generale al Giro.
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