lunedì 30 ottobre 2017

CECITA' SELETTIVA.

Questa è fresca fresca, di questa mattina.

Vialone alberato, ampio e rettilineo.

Ad uno dei lati, un camminamento pedonale è appena mascherato da una bassa siepe. Ogni cento metri circa si aprono delle vie laterali, il camminamento pedonale è garantito (?) da strisce pedonali.

Mentre sono lì in bici che attendo il mio turno per svoltare, un signore ipovedente, con tanto di bacchetta bianca, sta camminando al di là della bassa siepe sul passaggio pedonale, avvicinandosi alle strisce.

Proveniente dalla sua stessa direzione, una comunissima automobile procede a velocità del tutto congrua al tratto di strada, senza mostrare apparenti segni di premura. Sorge intermittente una freccia a destra, mentre il muso dell'auto si avvicina sempre più alla svolta.
Il signore ipovedente procede spedito verso le strisce, e altrettanto inesorabile l'auto se ne va per la sua strada, senza minimamente accennare a fermarsi, giusto un rallentamento.

Il muso dell'auto svolta e passa - senza soluzione della continuità del moto - rasente la bacchetta bianca del signore, che sarà anche ipovedente, ma ha sentito benissimo il suono del motore, e indietreggia di quel paio di centimetri salvifici.

Dieci metri - dieci - più oltre, l'auto rimette la freccia e accenna a entrare in un parcheggio riservato (pertanto non c'era alcuna fretta legata alla conquista di un posteggio).

Io che ho assistito a tutta la scena di ordinario sopruso, mi imbufalisco e raggiungo l'automobile che si è appena fermata nel parcheggio.

Faccio cenno al conducente, è una signora. Abbassa il finestrino, io chiedo scusa del disturbo e domando:

"Ma lei si è accorta di essere appena passata a trenta centimetri da una persona non vedente che stava passando sulle strisce?"

Ciò che ne segue è la stessa scena pietosa fatta di balbettii, sguardi allibiti, scuse varie. La reazione di una "persona normale" mentre si scopre nella parte del cattivo.

Tutto già visto tempo fa, quando quello debole fui io, e l'automobilista (anche in quel caso una signora) che si fermò per poi scoppiare a piangere mi fece conoscere la banalità del male.

Oggi, una volta di più, ho imparato che puoi avere dieci decimi agli occhi, ma ciò che vede sono il cuore e il cervello. Senza quelli, sempre accesi, anche un normovedente diventa CIECO.





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