venerdì 24 gennaio 2014

...E NON SAI COSA TI PERDI!!!

L'esperienza, in sé, è piuttosto banale.

O, perlomeno, in un mondo governato da solidi principii di convivenza sociale, senso civico e rispetto della legge sarebbe di una banalità sconcertante.

I nudi fatti: un cittadino, tornando a casa da lavoro, adocchia a lato della strada - in una zona periferica fuori dal centro abitato - una borsetta da donna.
Il cittadino accosta subito, dà un'occhiata, e si accorge di trovarsi di fronte al bottino di un furto, palesemente abbandonato dopo accurata ispezione del contenuto.
Il cittadino si connette a internet mediante il proprio smartphone, e con una ricerchina di un minuto scarso individua la stazione dei Carabinieri competente per territorio, chiama, fa la propria segnalazione, e attende l'arrivo dell'autopattuglia per indicare con esattezza in luogo del rinvenimento.
Essa autopattuglia si appalesa in poco più di mezz'ora, recupera la borsa, raccoglie le generalità del cittadino e se ne torna al comando di appartenenza per l'intuibile seguito.

Dove sta il fatto strano, l'anomalìa, la nota stonata?

Sta nel fatto che il cittadino ero io, oggi attorno a mezzogiorno di una giornata ventosa ma quasi tersa e luminosa (niente, pioggia, cielo cupo o eventi atmosferici avversi), e stavo tornandomene da lavoro come sempre in bicicletta.

Ora, io non sono Superman, Ironman, Spiderman e neppure uno degli Avengers. Mi è bastato solo rivolgere lo sguardo e OSSERVARE. Il che significa GUARDARE+VEDERE (le due cose oggigiorno coincidono sempre meno).
Questo semplice gesto non mi è stato possibile grazie ai superpoteri conferitimi in seguito all'accidentale esposizione ai Raggi Gamma in un esperimento andato male: ho imparato ad osservare MOLTO bene semplicemente perchè, muovendomi in bicicletta, sono costretto a tenere d'occhio i sempre più numerosi decerebrati che pretendono di spostarsi in auto, convinti di essere da soli nel deserto, e a pensare anche al posto loro per precederne le mosse e schivarli.

Tale prodigio di supervista deriva principalmente da un semplice e stupido dettaglio:

IN BICI RIESCI A RENDERTI CONTO DI CIO' CHE TI CIRCONDA, SEI PARTE DEL CIRCONDARIO, VIVI OGNI CENTIMETRO CHE TI SCORRE SOTTO LE RUOTE.
Roba che in automobile non te la sogni neppure di notte. E qui sta il vero pericolo mortale insito nelle auto.

La prova l'ho avuta, in una luminosa giornata d'inverno con aria limpida e sole allo zenith, dal fatto che NON UNO STRACCIO DI CHICCHESSIA si sia accorto di alcunchè, eppure la borsa non era neppure piccola, era visibile, era là. Neanche un fesso vestito con una ridicola tutina di Lycra attillata nera impalato a lato della strada fa girare la testa per un istante, un barlume di curiosità, niente. Tutti a passare sfrecciando con lo sguardo ipnoticamente dritto (guardare senza vedere), peraltro frantumando il limite che in quel punto era, ed è, di 50 all'ora (segnalato, appunto da cartelli che non vengono proprio VISTI).

Ecco, io adesso mi interrogo:

se tu, alla guida del tuo puzzolente salottino a motore, non riesci neppure ad accorgerti di una refurtiva a lato della strada, men che meno farai il tuo dovere di cittadino segnalando un reato. Non vedi niente, non ti accorgi di niente. Poi magari ti capita pure di uccidere.

E allora tu, misero criceto nella ruota, riesci, anche solo lontanamente, a intuire quanto e cosa ti stia perdendo della tua vita?

Non ci riesci proprio a trovare un modo più elegante e meno molesto di suicidarti, prima di far danni agli altri?


7 commenti:

  1. Adesso, di fare tutta l'erba è un fascio mi sembra ridicolo. Anche io nutro una certa passione per il ciclismo e uso la mia bella bianchina il piu possibile in città e anche fuori per qualche scampagnata, perchè diciamocelo è proprio bello andare in bici, resti in forma e risparmi. Ma per lavoro sono costretto a girare sempre con un sacco di attrezzatura e quindi sono anche automobilista. Il rispetto verso gli altri e l'attenzione, o chiamiamola educazione non si evince da cosa si guida, ma da come si è fatti. Di coglioni in bicicletta ne ho visti fin troppi in circolazione che confermano questa teoria.
    Il mio comunque vuole restare un personale punto di vista, come il suo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Salve, e grazie per il Suo gradito commento.

      Una sola annotazione: il coglione più coglione dei coglioni in bicicletta NON RIUSCIRA' MAI AD UCCIDERE.

      La cronaca, al contrario, trabocca di "bravi ragazzi" o "bravi padri di famiglia" la cui vita è stata rovinata da un omicido stradale (e omettiamo per un solo breve istante le teste di cazzo conclamate, per no parlare poi di chi ci ha rimesso le penne per colpa altrui) a causa di un nanosecondo di distrazione alla guida di un autoveicolo.

      E' in questo precisa DIFFERENZA che termina il risvolto ridicolo (nel senso che non c'è proprio più nulla da ridere) da Lei incredibilmente ravvisato nel mio post.

      Io ci vedo un'autentica tragedia. Lei ci vede del ridicolo.

      Cordiali saluti.

      Elimina
  2. sempre più talebano questo blog, mi sa che stai delirando con l'odio per le auto. Io sono stato investito a piedi da due persone in bici e se al mio posto ci fosse stato un bambino non sarebbe qui a scriverti, ma non per questo odio tutti i ciclisti. Più che una passione condivisibile la tua mi sembra un'ossessione con punte di delirio verso gli automobilisti. Torna a raccontare dei tuoi viaggi che è la parte più bella del blog.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Salve, e grazie per il Suo gradito commento.
      Mi compiaccio delle Sue parole: ne deduco quanto sia evidente il mio stato d’animo, rischiando ogni giorno la vita a causa di inetti, inebetiti, pirati e maldestri vari alla guida delle auto.
      Vuol dire che scrivo chiaro.
      A tale riguardo voglio rammentarLe quanto sia libero di non leggere ciò che io scrivo. Come dice il titolo, questo non è un blog di viaggi in bicicletta (come da Lei forse equivocato), ma del mio (sinora) libero pensiero e osservazioni usando la bici, che per me è uno stile di vita, non un hobby. Se Lei non trovasse gusto nel leggere, cioè i miei pensieri non si sposino con le Sue aspettative, desidero farLe sapere che della cosa non me ne può fottere di meno: Le basterà migrare altrove per trovare altro da leggere. In ogni caso io non scrivo per compiacere a chicchessìa, sebbene gradisca sempre e comunque confrontarmi sui contenuti (sui quali però Lei non si pronuncia, preferendo l’invettiva fine a sé stessa): ognuno è libero di pensarla come vuole se non nuoce agli altri.
      Quanto, infatti, ai miei supposti deliri, provi a osservare una qualsiasi coda di auto in tangenziale o strada, il comportamento delle persone. Laddove Lei dovesse trovare anche solo lontanamente NORMALE o UMANA la scena a cui assiste, vuol dire che non sono di certo IO ad avere problemi, ma chi non riesce neppure a immaginare un modo diverso di vivere, e si è assuefatto a questo scempio (come un criceto nella ruota, appunto).
      Con tutto il dovuto rispetto per la sua sgradevole esperienza da pedone investito dalla bici, devo farLe presente la rarità di un tale evento. Non dico che sia stato più gradevole di un’auto, dico solo che è meno frequente e – punto più importante - meno letale. Senza scomodare i bambini, se nel Suo caso fosse stata un’auto al posto della bici neppure Lei avrebbe postato il Suo commento.
      Io non odio gli automobilisti. Lei non troverà una sola frase nel mio blog che neppure suggerisca tale concetto. Io gli automobilisti (quelli che ABUSANO dell’auto, quelli che la usano nonostante i mezzi pubblici, quelli che la usano per fare cinque chilometri, quelli che ovunque si spostino pretendono di parcheggiare dove capita, quelli che usano l’auto come se fossero da soli in un deserto, e non si rendono conto di nulla) li considero vittime consapevoli.
      [CONTINUA...]

      Elimina
    2. [... SEGUE]
      I punti della mia critica, che Lei liquida sbrigativamente come “delirio” sono che:
      - non esistono alternative all’auto facilmente praticabili, con conseguenze disastrose sulla vivibilità generale degli spazi pubblici ed effetti tragici se qualcuno si azzarda a uscire dallo schema assegnato (se usi la bici Oo vai a piedi ti tirano sotto);
      - le opere pubbliche sono concepite, costruite e gestite al solo scopo di far circolare le auto, mentre sono pagate anche coi soldi di chi l’auto non la usa per scelta o perché non può possederne una;
      - la motorizzazione di massa e i ritmi che essa comporta OBBLIGA alla guida anche personaggi dalle abilità personali inadeguate alla condotta di autoveicoli: è del tutto inconcepibile che CHIUNQUE, con una manciata di ore di lezione e di guida, venga abilitato a circolare per strada, senza adeguata scrematura degli incapaci e sensibilizzazione sui danni che un’auto condotta senza criterio provoca (solitamente si va dai danni permanenti alla morte).
      Mi fermo qui, sebbene disponga di molti altri argomenti. Quanto al mio essere talebano (e non lo sono per EVIDENTI MOTIVI, altrimenti non Le starei rispondendo ma avrei semplicemente cancellato il Suo commento, perché i Talebani - quelli veri - fanno così), usando la bici su base quotidiana per più di quaranta chilometri e aprendo bene gli occhietti e il cervello e OSSERVANDO, faccio sempre più fatica a non biasimare chi non si accorge dei danni che la motorizzazione di massa sta causando A TUTTI, compreso chi l’auto non ce l’ha eccetera eccetera. E ciononostante non vi si oppone. Eppure tale consapevolezza può arrivare senza neanche ricorrere alla consultazione dei fior fior di studi sulla materia, che pure esistono, o anche senza impressionarsi troppo per la cronaca mortuaria che si affolla quotidianamente enumerando i morti sulla strada (per colpa delle auto, NON delle bici, e se Lei desidera essere credibile non può neppure tentare di negare questo fatto). Basta OSSERVARE e accendere il cervello. Il fatto che qualcuno diverso da Lei se ne accorga (io, in questo blog, ne scrivo, ma Le assicuro che sono in copiosa compagnia, verifichi pure) non implica automaticamente un delirio.
      A proposito: occhio a usare le parole, qualcuno si potrebbe offendere. Le mie sono semplici riflessioni dettate dall’osservazione: il Suo delirio e la Sua ossessione se li rimetta da dove li ha tirati fuori, e se li riporti a casa.
      Ripeto, si senta pure libero di impiegare diversamente il Suo tempo piuttosto che leggere cose a Lei evidentemente sgradite sul presente blog. Io il mio tempo lo utilizzo pedalando, osservando, e pensando, e scrivendone. Non solo di viaggi e non solo di ciò che Le aggrada. Infine, mi piacerebbe leggere qualcosa di più argomentato da parte Sua, qualcosa di adulto, su cui confrontarsi e che mi faccia ragionare se percaso abbia torto, e perché.
      Non quindi le solite minchiate stand-off di chi prende l’auto perché è normale, salvo poi lamentarsi del traffico o della mancanza di parcheggio.

      Grazie.

      Cordiali saluti, in simpatia.

      Luca.

      Elimina
  3. Innanzitutto, grazie per le 2 risposte. Devo averla fatta proprio arrabbiare. Comunque se vuole che Le dica che ha ragione glielo dico, ma non è il caso di arrivare ad insultare chi la pensa diversamente da Lei. Come fa abitualmente. Con Suo grande dispiacere continuerò a leggere il Suo blog perchè mi interessa la parte viaggi che riesce anche a raccontare molto bene. Questo è un dono dovrebbe coltivarlo. Pur sapendo che non è un blog di viaggi in bicicletta, ma mi domando allora cos'è? Una crociata contro le auto? Una qualche terapia? Scusi questa mi è scappata, ma leggendo le Sue reazioni mi è venuta in mente questa cosa. Non stia a perdere tempo nel rispondermi, si dedichi a cose più importanti nella vita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lei qui, come tutti, sarà sempre il benvenuto. Essendo questo un blog di condivisione di esperienze basate sulla bici (ahimé non sempre esperienze positive, e ha già letto il perchè), i commenti ne costituiscono la ricchezza e non sono mai una perdita di tempo, purchè orientati allo stesso spirito di condivisione, in piena libertà di ciascuno.
      Saluti e buona lettura.
      PS: a breve pubblico il diario di viaggio della Corsica 2012.

      Elimina

Fammi sapere cosa ne pensi... Non hai bisogno di essere registrato!!!!