domenica 27 dicembre 2015

EUREKA!!!!



Come è possibile leggere qui a fianco a destra, sin dall'apertura di questo blog ho sempre sostenuto la campagna In_itinere. Detto in soldoni, in Italia l'uso della bici nel tragitto casa-lavoro non era riconosciuto come "necessitato" se non in pochissimi casi, difficilissimi da dimostrare. Ovvero, scegliere la bicicletta (anzichè l'auto o i mezzi pubblici) è sempre stato considerato superfluo, un'anomalia, una bizzarrìa. Ne conseguiva la pressochè totale assenza di tutele assicurative e previdenziali da parte dell'INAIL: chi si faceva male in bicicletta mentre si recava a lavoro - oltre al danno fisico - ci smenava pure in termini di assenze, malattie, danni fisici residui, etc.

Personalmente ho sempre provveduto a tutelarmi ricorrendo all'assicurazione FIAB che, oltre alla copertura base per la responsabilità civile verso terzi, con 90€ offre anche la tutela per gli infortuni 24h per un anno. Rimaneva solo da capire come mai in un Paese sedicente occidentale, nel 2015 e nel pieno di una crisi respiratoria dovuta alle polveri sottili causate dal traffico automobilistico, la scelta di usare la bicicletta - che date le premese assume connotati virtuosi e benéfici verso l'intera collettività - fosse LEGALMENTE svantaggiata rispetto ad altre scelte.

Parlo al passato, perchè il 22 dicembre scorso è stata convertita in legge dello Stato la cosiddetta "proposta Zardini", che ha resistito fino all'ultimo dentro il "Collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2015", dopo essere stata stralciata dal bilancio 2014. Nonostante un tentativo di "porre il proprio timbro" da parte di più parti politiche (un nonsenso, perchè la proposta era ampia e trasversale), è qualcosa su cui brindare una volta di più, oltrechè al Natale e al Capodanno.

Oltre all'aspetto assicurativo e previdenziale, il provvedimento contempla anche altre ideuzze carine, tra le quali mi piace ricordare il "Buono mobilità", che remunera i ciclisti con sgravi fiscali (un provvedimento assai più diretto è già presente in Francia dallo scorso anno).

Ora non rimane che attendere pazientemente l'emanazione dei decreti attuativi (i provvedimenti che sbloccano i quattrini, insomma), ma l'impressione è che - a questo punto - dopo un simile salto quantico serva solo un'aggiustatina.

Alla ripresa del lavoro, il prossimo anno, pedalerò un pò più contento (ma sempre con gli occhi aperti...)

La civiltà è un pò più vicina, lo posso dire?

Prosit!



Fonti:


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